Super bonus 65%

Ristruttura casa in serenità

super bonus 65%

come funziona il super bonus 65%
L’ecobonus 65 2022 è sostanzialmente un’agevolazione fiscale a cui si accede quando si effettuano dei lavori di riqualificazione energetica su di un immobile fino al 31\12\2024. Non importa se questo edificio sia unifamiliare o un condominio.Potresti infatti ottenere il duplice vantaggio di risparmiare sulle bollette e di ridurre notevolmente il costo dell’investimento che ti appresti a sostenere. Una detrazione al 65% infatti, tramite lo sconto in fattura, significa il tuo investimento ammonterà a solo il 35% del totale.

tutte le info

Cosa prevede il Super Bonus 65%

L’agevolazione consiste in detrazioni d’imposta nella misura del 65% delle spese sostenute, da ripartire in rate annuali di pari importo, entro un limite massimo di detrazione diverso a seconda degli interventi previsti. In tutti i casi, si tratta di riduzioni concesse per tutti quegli interventi atti ad aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e che riguardano, in particolare, le spese sostenute per:

  • L’involucro di edifici esistenti (per esempio, pareti, finestre, tetti e pavimenti)
  • L’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
  • La sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione ad aria o ad acqua;
  • La sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza o impianti geotermici a bassa entalpia;
  • La sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria;
  • L’acquisto e posa in opera di schermature solari;
  • L’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
  • L’acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione delle unità abitative.

A chi spetta

Hai i requisiti?

L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese. Riassumendo, possono quindi richiedere la detrazione:

  • le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni e i nudi proprietari;
  • i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • tutti i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali) con riferimento ai fabbricati strumentali che utilizzano nell’esercizio della loro attività imprenditoriale;
  • locatari (affittuari) o comodatari;
    enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
  • associazioni tra professionisti;
    Istituti autonomi per le case popolari e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
    Possono inoltre fruire della detrazione, qualora sostengano le spese per la realizzazione degli interventi i seguenti soggetti:
  • familiari convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado)
  • il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.
A partire dal 27 maggio, per fruire del Superbonus 110%, ma anche degli altri bonus casa ordinari, sarà necessario che i lavori siano eseguiti da imprese che applicano il contratto collettivo dell’edilizia. La novità ha trovato spazio nella legge di conversione del decreto Sostegni ter. Dunque, si potranno avere i benefici fiscali legati ai bonus edilizi, per lavori di importo superiore a 70 mila euro, solo se l’impresa applica i CCNL del settore edile stipulati dalle associazioni sindacali. Ma non è finita qui: l’applicazione del contratto collettivo dell’edilizia dovrà essere indicato in fattura. Il professionista che apporrà il visto di conformità, dunque, avrà il compito di verificare la veridicità di quanto dichiarato dall’impresa.

All’art. 121 del Decreto Rilancio è stato aggiunto un nuovo comma (1-quater) che introduce l’attribuzione di un codice univoco al credito fiscale (bollino di garanzia), che contribuente e ditta che esegue i lavori dovranno inserire sulla Piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. Di fatto, il bollino seguirà l’intero percorso dei crediti, rendendo più facile monitorare i passaggi successivi al primo

Alcune Cifre

Massimali di Spesa

I massimali del bonus 65% variano in funzione del tipo di intervento. Nello specifico:
150.845€ (detrazione effettiva pari a 100 mIla euro) per la riqualificazione energetica di edifici esistenti.

92.307€ (detrazione effettiva pari a 60mila euro) per lavori relativi all’involucro degli edifici, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, e l’acquisto e l’installazione di schermature solari.

46.153€ (detrazione effettiva pari a 30 mila euro) per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza o impianti geotermici a bassa entalpia. Requisito fondamentale per ottenere l’accesso all’ecobonus 65 2022 è quello di eseguire gli interventi di riqualificazione energetica su unità immobiliari o edifici esistenti. La categoria catastale di appartenenza di questi edifici non è importante, pertanto possono esservi compresi sia gli edifici rurali che quelli strumentali per un’attività d’impresa o professione. Si all’ecobonus 65 quindi anche per negozi, abitazioni, laboratori, uffici, capannoni industriali, magazzini.

Le unità immobiliari su cui si effettuano questi interventi devono essere riscaldate prima che inizino i lavori. Ambienti al grezzo, quindi senza sistema di riscaldamento, non possono quindi farvi accedere alla detrazione.

Sconto in fattura

La cessione del bonus fiscale di chi ristruttura

In alternativa alla detrazione si puo’ richiedere lo sconto in fattura.
La Legge di Bilancio proroga al 2024 la validità dell’ecobonus 65% 2022 e conseguentemente proroga alla stessa data anche la possibilità, per il beneficiario, di optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.

Richiedere lo sconto in fattura di fatto significa far anticipare all’impresa, quindi a noi, i soldi della detrazione. In cambio di questo sconto però dovrai cedere alla stessa il credito d’imposta che ti spetta. In questo modo noi, diventando creditore d’imposta, avremo di fatto pagato in anticipo le tasse allo stato o, detta in altro modo, avremo uno sconto sulle future tasse da pagare.

Ma il Decreto Rilancio, con il quale è stata ampliata la platea dei beneficiari non prevede solo questo. Prevede anche la possibilità di cedere questo credito ad altri soggetti, compresi gli Istituti di credito (banche ecc.) ed altri Intermediari finanziari. Una cessione che di fatto potrebbe far ottenere la liquidità necessaria alle aziende.