bonus 50%

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bonus 50%

come funziona il bonus 50% 

l bonus ristrutturazioni del 50% è sicuramente una delle agevolazioni dal più ampio respiro e maggiormente consolidata.
Grazie al bonus ristrutturazioni Fino al 31\12\2024 è possibile portare in detrazione fiscale del 50% le spese sostenute, entro il limite massimo di 96.000 euro.

L’agevolazione sarà fruibile come detrazione fiscale oppure come sconto in fattura con cessione del credito all’impresa che ha realizzato i lavori o a banche.

L’agevolazione sarà fruibile come detrazione fiscale oppure come sconto in fattura con cessione del credito all’impresa che ha realizzato i lavori o a banche o ad altri intermediari finanziari..

tutte le info

Cosa prevede il Bonus ristrutturazione 50%

Il limite massimo di spesa sul quale è possibile fruire nel Modello 730 della detrazione al 50% per gli interventi di ristrutturazione è pari a 96mila euro per singola unità immobiliare. Volendo quindi fare un esempio: se si spendono 100mila euro, si detrae comunque il 50% di 96mila

A chi spetta

Hai i requisiti?

proprietari o nudi proprietari
titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
locatari o comodatari
soci di cooperative divise e indivise
imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce

Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture. Inoltre possono goderne:

il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
il componente dell’unione civile ai sensi della legge n. 76/2016, per la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone dello stesso sesso;
il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.

A partire dal 27 maggio, per fruire del Superbonus 110%, ma anche degli altri bonus casa ordinari, sarà necessario che i lavori siano eseguiti da imprese che applicano il contratto collettivo dell’edilizia. La novità ha trovato spazio nella legge di conversione del decreto Sostegni ter. Dunque, si potranno avere i benefici fiscali legati ai bonus edilizi, per lavori di importo superiore a 70 mila euro, solo se l’impresa applica i CCNL del settore edile stipulati dalle associazioni sindacali. Ma non è finita qui: l’applicazione del contratto collettivo dell’edilizia dovrà essere indicato in fattura. Il professionista che apporrà il visto di conformità, dunque, avrà il compito di verificare la veridicità di quanto dichiarato dall’impresa.

All’art. 121 del Decreto Rilancio è stato aggiunto un nuovo comma (1-quater) che introduce l’attribuzione di un codice univoco al credito fiscale (bollino di garanzia), che contribuente e ditta che esegue i lavori dovranno inserire sulla Piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. Di fatto, il bollino seguirà l’intero percorso dei crediti, rendendo più facile monitorare i passaggi successivi al primo

interventi

Importo massimo

Diverse sono le spese che possono rientrare tra i lavori incentivati dal bonus ristrutturazione, tra cui:

Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
I lavori di restauro e risanamento conservativo
La ristrutturazione edilizia
Gli interventi per il risparmio energetico (tra cui rientra l’installazione di pannelli fotovoltaici)
Gli interventi di bonifica dell’amianto
I lavori relativi alla riparazione di impianti per la sicurezza domestica
L’installazione di apparecchiature per la rilevazione di gas.
Il bonus si occupa degli aspetti della ristrutturazione a 360 gradi. Infatti tra le spese ammesse ci sono quelle relative alla progettazione, alle perizie tecniche, ai sopralluoghi e all’acquisto di materiale per la realizzazione dei lavori.E’ bene ricordare che il bonus 50 riguarda sia gli interventi all’interno della propria abitazione ma anche le parti comuni di un condominio

la detrazione è al 50% e il limite massimo di spesa è di 96.000 euro.

La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo, entro i limiti della propria capienza fiscale.

Sconto in Fattura

La cessione del bonus fiscale a chi ristruttura

Il committente ottiene dal fornitore uno sconto in fattura uguale al totale della detrazione, poi il fornitore cede il credito ad un ente terzo per recuperare liquidità e rientrare delle spese sostenute per il lavoro svolto e non pagato interamente dal cliente.Ad esempio, per una spesa di euro 10.000 spenderesti solo 5.000 , il restante 50% dei 10.000 € te lo anticiperà l’impresa che a sua volta li riprenderà dalla banca.